• Il laboratorio

    Provate a immaginare… Cosa succede se… Che differenza c’è tra…
    Il laboratorio che le ragazze e i ragazzi dell’IIS Aleotti di Ferrara hanno immaginato per gli studenti delle scuole medie si basa tutto sulla deduzione, sui rapporti di causa-effetto, sugli esempi concreti.

    I più giovani prestano davvero molta attenzione e a lungo. Chiunque abbia mai fatto un laboratorio con le seconde medie sa quanto sia difficile mantenere costante la concentrazione, non perderli per la strada. Dipenderà dal fatto che l’esperienza del terremoto li ha spaventati? Sarà la presenza della telecamera?

    Forse quel che li tiene ancorati è semplicemente il linguaggio. E i tempi della narrazione dei compagni più grandi, che lasciano lo spazio per pensare, ricordare, soppesare.

  • La mostra

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    La mostra diffusa “Facciamo noi! Una ricostruzione fantastica. Bambini e ragazzi contro il terremoto” è il punto di arrivo di un’originale esperienza formativa realizzata nel corso dell’anno scolastico 2012-2013 in diverse realtà colpite dai terremoti del maggio 2012.

    Questo percorso è stato reso possibile dalla collaborazione fra il progetto Edurisk, promosso dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dal Dipartimento della Protezione Civile, e gli Istituti Comprensivi di Crevalcore (BO), San Felice sul Panaro (MO) e Sant’Agostino (FE), e cui si è aggiunto un percorso già avviato nel 2011 con l’IIS G.B. Aleotti e l’Istituto San Vincenzo di Ferrara.

    Il percorso sviluppato è costituito da incontri informativi per il personale scolastico (e in qualche caso per le famiglie), formazione degli insegnanti e da attività laboratoriali nelle classi che hanno aderito al progetto.
    Le attività sviluppate nelle classi hanno utilizzato tecniche di stimolazione della fantasia, senza perdere di vista un approccio realistico: i bambini della scuola primaria, in particolare, hanno elaborato materiali grafici, testuali e soprattutto modelli di strumenti e macchine di fantasia progettate per difendersi dai terremoti, mentre i più grandi (scuola secondaria) hanno realizzato postazioni interattive di carattere scientifico, sperimentando azioni di educazione fra pari.

    I temi sviluppati sono stati estremamente vari, ma l’obiettivo di fondo è stato quello di elaborare insieme l’esperienza vissuta, senza porre limiti alla fantasia, immaginando una ricostruzione più bella e sicura. La mostra diffusa viene allestita in oltre un centinaio di spazi pubblici e privati dei quattro comuni coinvolti nel progetto, interagendo con i luoghi vissuti quotidianamente dalle persone e sollecitandone una esplorazione libera.

    Il visitatore viene invitato a esplorare l’intero percorso e a lasciare traccia della propria esperienza, dei pensieri e delle emozioni suscitate dall’interazione con gli elaborati, gli oggetti e le invenzioni realizzate da bambini e ragazzi.

     

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